Da tempo al disegno di studio – quello che comunemente chiamiamo schizzo – è riconosciuta piena dignità come strumento di espressione e di indagine, sia nelle arti figurative che in architettura. Alcuni schizzi vengono celebrati accanto alle opere alle quali hanno dato vita; altre volte i disegni preparatori sono le uniche testimonianze che ci restano di opere andate perdute; di alcuni tesori del passato possiamo avere un’idea oggi solo attraverso il rapido schizzo di un altro artista che ha avuto modo di osservarli prima che andassero persi per sempre.
In architettura poi lo schizzo assume quasi il valore di un simbolo o di un logo, con una capacità di sintesi nel tratto di alcuni progettisti che rende gli edifici al quale si riferisce quasi trasfigurati, rappresentati, piuttosto che semplicemente descritti.

Pierre Alechinsky, Responsabilité illimitée (1979) – Parigi, Centre Pompidou / MNAM-CCI


Un’analoga attenzione non è stata invece riservata a una pratica di disegno differente, più libera, spesso priva di uno scopo preciso, e che trova il proprio senso nel momento stesso in cui si svolge: quella dello scarabocchio.
È proprio al gribouillage che è dedicata la nuova mostra dell’Accademia di Francia a Roma, un progetto articolato e ambizioso che si propone di dimostrare come questa pratica grafica sperimentale, trasgressiva, regressiva e liberatoria sia da sempre parte integrante della creazione artistica.

Pablo Picasso, Schizzo di una donna con copricapo olandese, altre teste e profili caricaturali, volto rudimentale cancellato, altre iscrizioni (1905). Parigi, Muséè national Picasso


Come quella dello scarabocchio può apparire una attività quasi infantile, ludica, a volte beffardamente autoreferenziale, così questa mostra si propone al visitatore con un basso profilo che per qualche istante riesce a dissimularne la complessità. Ben presto però la vitalità della collaborazione messa in campo tra quattro diverse istituzioni culturali e la preziosità delle opere esposte si svela in tutta la sua profondità: si tratta di una vera e propria mostra-evento, la prima di due presentazioni complementari, ennesimo ponte culturale tra Roma e Parigi.


La tappa romana di Gribouillage / Scarabocchio. Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly, a Villa Medici dal 3 marzo al 22 maggio 2022, precede di qualche mese la seconda presentazione, anch’essa inedita, che si terrà a Parigi dal 19 ottobre 2022 al 15 gennaio 2023; oltre all’Accademia di Francia a Roma e ai Beaux-Arts, che l’hanno prodotta e organizzata, si avvale del sostegno del Musée national d’art moderne – Centre Pompidou e della collaborazione dell’Istituto Centrale per la Grafica.
La mostra parte da un progetto di ricerca delle due curatrici, Francesca Alberti (la direttrice del dipartimento di storia dell’arte dell’Accademia, maîtresse de conférence al Centre d’Études Supérieures de la Renaissance all’università di Tours), e Diane Bodart (associate professor di storia dell’arte rinascimentale italiana alla Columbia University). Insieme a loro hanno lavorato Philippe-Alain Michaud del Centre Pompidou (curatore associato), Anne-Marie Garcia per i Beaux-Arts e Giorgio Marini per l’Istituto Centrale per la Grafica.


Il corpus della doppia esposizione è costituito da trecento opere originali che spaziano dal Rinascimento all’arte contemporanea; nella tappa romana ne sono presenti circa 150, allestite negli spazi per le mostre temporanee di Villa Medici, articolati tra le sale del piano terra, la grande cordonata che conduce alle antiche scuderie, e gli ambienti minori a cui si accede dall’antico spazio coperto a botte.
Le sei sezioni tematiche in cui è suddivisa prescindono dall’ordine cronologico e dalle categorie tradizionali, proponendo accostamenti inediti e imprevisti tra opere di periodi storici diversi e espressioni artistiche distanti, sorprendentemente accomunati dal tratto sottile e incoerente dello scarabocchio.

Gribouillage / Scarabocchio. Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly – Viste dell’allestimento


Le sue caratteristiche – il tratto non marcato e poco definito, il fondo quasi sempre chiaro, il supporto spesso casuale, la leggibilità non immediata e, non ultimo, il fatto di essere spesso esposto con semplici cornici – rendono l’insieme degli scarabocchi in mostra un campo neutro di creazioni formalmente simili tra loro indipendentemente dal soggetto, dall’autore, dalla tecnica e dal periodo di provenienza. Questo innesca un meccanismo quasi giocoso e molto godibile per il visitatore: quando ci troviamo sprovvisti degli strumenti per capire al primo colpo d’occhio se quello che stiamo osservando è un disegno di Cy Twobly o uno schizzo di Michelangelo Buonarroti siamo spinti a mantenere viva la nostra attenzione per tutto il percorso della mostra, che si trasforma quasi in una caccia al tesoro.

Gribouillage / Scarabocchio. Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly – Viste dell’allestimento


Alcuni tratti grafici sono più riconoscibili, e ci si sentiremo compiaciuti, un po’ ingenuamente, quando riusciremo a identificare un Picasso o un Basquiat. Altri sono inaspettati, e vedremo probabilmente per la prima volta una caricatura irriverente disegnata dalla mano di Gian Lorenzo Bernini. Altre volte ci troveremo di fronte a dei quadri intesi nel senso tradizionale del termine, ma nei quali lo scarabocchio è il soggetto principale o un dettaglio evidente, e questo non farà altro che ravvivare la nostra curiosità, rendendo la visita ancora più piacevole.

La sezione 4. L’infanzia dell’arte – Vista dell’allestimento


A Roma sono presenti in mostra, in esclusiva, alcuni prestiti eccezionali: lo straordinario palinsesto di teste caricaturali e grottesche tracciate sul retro dei pannelli laterali del Trittico della Madonna di Giovanni Bellini, dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, che il pubblico ha l’occasione di scoprire per la prima volta grazie al posizionamento al centro della sala; disegni di Benozzo Gozzoli, Fra Bartolomeo, Pontormo, Tiziano, Taddeo Zuccari; opere dei Carracci, di Simone Cantarini, Algardi, da importanti collezioni italiane; la testa grottesca di Leonardo, in prestito dai Beaux-Arts e il taccuino di Delacroix, dall’Istituto nazionale di storia dell’arte, entrambi in arrivo da Parigi.


Un nucleo di opere sarà invece comune alle due sedi espositive: le straordinarie porzioni di pareti staccate della bottega di Mino da Fiesole o dell’atelier di Alberto Giacometti che troviamo nella prima sala; il Ritratto del Fanciullo con disegno di Giovanni Francesco Caroto esposto nella sezione dedicata all’infanzia nell’arte; fotografie di Brassaï e Helen Levitt, opere di Cy Twombly, Asger Jorn, del gruppo Cobra, di Luigi Pericle, di Giacomo Balla.


Il catalogo della mostra, pubblicato in versione italiana e francese da Villa Medici e da Beaux-Arts de Paris éditions, avrà il compito di fare la sintesi delle opere della doppia presentazione con contributi inediti, mentre alla tappa romana si accompagneranno un ciclo di conferenze, proiezioni di film d’artista provenienti dalle collezioni del Centre Pompidou, atelier e visite tematiche per studenti e famiglie.

Alla mostra è possibile accedere in modalità libera, senza obbligo di prenotazione, e nel biglietto è compresa la visita di Toiletpaper & Martin Parr, che si tiene nei giardini rinascimentali della Villa fino al 3 aprile.
È anche possibile abbinarle la visita guidata dei giardini e degli appartamenti storici con il biglietto tutto incluso.

  • Gribouillage / Scarabocchio. Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly.
    A cura di Francesca Alberti e Diane Bodart.

    Curatore associato (Centre Pompidou, Parigi): Philippe-Alain Michaud.
    Curatore associato (Beaux-Arts, Parigi): Anne-Marie Garcia.
    Curatore per l’istituzione partner (Istituto centrale per la grafica, Roma) : Giorgio Marini.

Dal 03.03 al 22.05.2022 all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici
Viale della Trinità dei Monti 1, 00187 Roma
Dal lunedì alla domenica dalle 11.00 alle 19.00, chiuso il martedì. Ultimo ingresso alle 18.30.