A Roma la settimana a cavallo tra la fine del mese di marzo e l’inizio di aprile 2022 è stata nel segno di Ai Weiwei: tante anime in una – scultore, pittore, performer, fotografo, documentarista, architetto, urbanista, artista concettuale, collezionista, scrittore, editore, blogger, attivista per i diritti umani, carcerato e dissidente – l’artista cinese è stato protagonista di tre diverse iniziative che si sono svolte pressoché in contemporanea.

Il primo appuntamento è stato dal 22 al 31 marzo al Teatro dell’Opera di Roma, dove l’edizione incompiuta della Turandot è andata in scena ideata in ogni aspetto – regia, scene, costumi, video – dall’artista cinese, con fortissimi richiami alle tragedie del mondo di oggi, come Ai Weiwei aveva preannunciato: “Sarà un’opera immersa nel mondo contemporaneo, nelle attuali lotte culturali e politiche rappresentate attraverso la storia di Puccini.”

A poche centinaia di metri di distanza dal Costanzi, gli spazi espositivi della Galleria Continua, all’interno dell’Hotel St. Regis, ospitano fino al 7 maggio prossimo la mostra Change of Perspective, un’occasione per Ai Weiwei di analizzare il suo legame con la tradizione millenaria della cultura cinese, tra rispetto deferente e proiezioni nella modernità.

Solo pochi passi più in là, la sede storica del Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano ha visto la presenza, per soli dieci giorni, della scultura monumentale La Commedia Umana, un’opera che secondo Ai Weiwei tenta di parlare della morte per celebrare la vita.

Change of Perspective presenta un insieme di opere eterogenee dal forte valore simbolico e politico. La porcellana, tradizionalmente considerata la più alta espressione di arte cinese, è la materia da cui nasce una serie di oggetti e di sculture distribuiti nelle tre sale della Galleria Continua.
I Blue-and-White Porcelain Plates e i Blue-and-White Porcelain Vases, sei piatti e sei vasi decorati realizzati nel 2017, utilizzano forme, colori e tecniche tradizionali, ma introducono un corto-circuito semantico, spaziale e temporale scegliendo di raffigurare nelle decorazioni le immagini drammatiche della contemporaneità, non solo cinese: carri armati, armi, filo spinato, polizia in assetto antisommossa, persone in fuga, profughi, naufraghi.

Spiega Ai Weiwei: “Penso che le mie opere siano profondamente radicate nella comprensione della tradizione cinese, sono un uomo contemporaneo, penso che reinterpretare l’artigianato e la cultura in questo linguaggio sia molto importante, distruggere e dissacrare è un modo per comprendere quello che è successo in passato.”

Il motivo dell’onda che si sviluppa fino a culminare in un vortice – un omaggio all’arte della dinastia Yuan dove quello dell’acqua è un tema ricorrente – è il tema della scultura Wave (2015) e del prezioso Wave Plate (2014).
Sempre in porcellana sono realizzati gli elementi che compongono Set of Spouts (2015), un’opera che riutilizzando beccucci di teiere rotte rimanda alla storia personale dell’artista come dissidente politico con una sottile metafora: come nelle teiere il beccuccio viene attraversato dal vapore per diffondere conforto, così nel suo senso figurato la parola spout evoca l’idea della persona che sputa opinioni disdicevoli.

E sono proprio alcuni dei più celebri dissidenti politici della storia occidentale i protagonisti dei quattro coloratissimi ritratti che dalle pareti bianche della Galleria fanno da contrappunto alle opere preziose in porcellana e alle loro cromie raffinate.
I ritratti di Filippo Strozzi, Dante Alighieri, Girolamo Savonarola e Galileo Galilei (2016) sono infatti realizzati da Ai Weiwei con la tecnica del mosaico, ma sostituendo le tessere in pasta vitrea con quasi diecimila mattoncini LEGO di diverse dimensioni.

La mostra si conclude nella hall del St. Regis con Palace, un tributo alla potenza della natura e un invito a riflettere sul ruolo dell’uomo nel preservare – o mettere in pericolo – il suo equilibrio fragile e mutevole.
Ai Weiwei collabora con artigiani e comunità locali brasiliane per individuare radici e tronchi di un albero tipico della foresta di Bahia in via di estinzione, il Pequi Vinagreiro.

Il processo creativo parte da queste rare radici, alcune più che millenarie, per assemblarle e modellarle in forma di scultura; esposta nelle sale lucide e scintillanti dell’albergo romano, Palace funziona per contrasto, sia nella forma che nella materia. Questo senso di sorpresa, di disorientamento e di incanto accomuna l’opera alla grande installazione alle Terme di Diocleziano, un luogo tanto lontano nel tempo quanto vicino nello spazio, al punto da poter essere visto direttamente dalle finestre della Galleria Continua e dai saloni dell’albergo che la ospita.

La Commedia Umana è l’opera più monumentale realizzata da Ai Weiwei fino ad oggi: una scultura di sei metri di larghezza per quasi nove di altezza, composta da oltre duemila pezzi di vetro nero opaco, soffiato e fuso dai maestri vetrai di Berengo Studio; un’opera creata nel corso di tre anni di lavoro utilizzando tecniche tradizionali e soluzioni d’avanguardia.

Ad accogliere la grandiosità della scultura è, non a caso, lo spazio monumentale dell’aula XI delle Terme di Diocleziano – il complesso termale più esteso di tutta l’antichità; al suo interno è stato costruito un gigantesco cavalletto in acciaio per sospendere le quattro tonnellate di peso di quello che è a tutti gli effetti uno dei più grandi lampadari in vetro di Murano mai realizzati.

A spiegare il particolare rapporto di questa scultura monumentale con la città di Roma è Ludovico Pratesi: “Al centro di un gioco di coincidenze intorno al rapporto con la morte che legano la Roma Imperiale con la città barocca, tra etica, morale e religione, l’opera di Ai Weiwei si pone come un segno forte e potente con aspirazioni universali, sottolineate dal titolo, che si riferisce all’opera omnia dello scrittore francese Honorè de Balzac, edita nel 1842. Un oggetto gigantesco che unisce festa e lutto, quotidianità e dramma, ironia e tragedia, come sottolinea l’artista.”

Il lampadario è un oggetto glamour che si espone in casa, per esempio in salotto. È il mio bisogno di includere la morte nella nostra quotidianità, di connettere un oggetto di interior design a quello che succede fuori dalla casa, nel mondo.

Ai Weiwei

Attraverso il vetro La Commedia Umana riproduce il contenuto di un corpo quando viene messo a nudo, liberato dalla pelle, le interiora esposte allo sguardo dell’osservatore. Un gesto che ricorda i larvae conviviales, i modelli di scheletri snodabili che i patrizi romani esponevano sulle tavole durante i banchetti, ai quali si riferisce anche l’antico mosaico con l’iscrizione “γνῶϑι σεαυτόν”, esposto di fronte all’ingresso dell’aula.

Multiple reiterazioni di elementi dell’apparato scheletrico umano (parti di cassa toracica, ossa del bacino e delle mani, scatole craniche) sono mescolate a quelle di vari organi interni (cuori, polmoni, cervelli, fegati, intestini), il tutto contrappuntato da alcuni elementi apparentemente estranei e dissonanti ma in realtà legati alla ricerca personale di Ai Weiwei: pipistrelli, granchi, crani di altri animali, fino a riproduzioni di telecamere per la videosorveglianza e a elementi di fantasia come l’uccellino simbolo di Twitter.

Racconta Jane Rushton, direttrice della Fondazione Berengo: “Ai Weiwei ha sempre avuto grande rispetto e ammirazione per la tradizione della produzione del vetro e per le mani esperte che hanno impiegato anni ad acquisirne la tecnica di lavorazione. Ogni visita dell’artista a Murano ha stimolato la nascita di nuove idee e portato nuova energia. Parti in vetro soffiato prodotte in fornace, quali organi umani, pipistrelli e altre creature sono state combinate a strutture di ossa in vetro fuso prodotte nel nostro laboratorio di casting. Con il trascorrere del tempo, come è cresciuta la visione di Ai Weiwei, così si è evoluta anche questa scultura. È stato un vero e proprio viaggio osservare lo sviluppo di questa opera d’arte che, a partire da un’idea su un foglio, è giunta all’installazione che potete vedere davanti a voi oggi: un colossale traguardo storico che siamo fieri di aver realizzato.”

Spiega Adriano Berengo: “Il vetro è un materiale che manifesta continuamente la propria mortalità e credo che questa sia una delle ragioni per cui così tanti artisti ne sono ora profondamente attratti. Da quando ho fondato Berengo Studio a Murano, poco più di trent’anni fa, abbiamo assistito a una vera e propria rinascita nel mondo del vetro. Gli artisti contemporanei non hanno più paura di sperimentare con questa materia, e tutto ciò che può offrire per l’arte scultorea. Il vetro ha questa qualità unica, un suo soppesato simbolismo. È stato per me un percorso personale veder crescere il germoglio dell’idea di Ai Weiwei”.


Bisogna coesistere con la morte, non cancellarla. L’artista ha la responsabilità di concentrarsi sull’umanità e di continuare a chiedere chi sta morendo, perché e come.

Ai Weiwei
  • Ai Weiwei – Change of Perspective.

Dal 25.03 al 07.05.2022 alla Galleria Continua
The St. Regis Rome, Via Vittorio Emanuele Orlando 3, 00185 Roma
Dal martedì al sabato dalle 11 alle 19, si consiglia la prenotazione della visita.

  • Ai Weiwei – La Commedia Umana.

Dal 25.03 al 03.04.2022 al Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano
Via Enrico de Nicola 78, 00185 Roma
Dal martedì alla domenica dalle 11 alle 18, la biglietteria chiude alle 17.

Foto: Paolo Olivi @PaoloFM. Per gentile concessione dell’artista, della Galleria Continua, della Fondazione Berengo e del Museo Nazionale Romano.